Nel pomeriggio di giovedì 25 giugno, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Pordenone ha arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia, minacce gravi aggravate e percosse un 61enne, cittadino romeno C.C. residente a Pordenone.
Il grave contesto dei maltrattamenti familiari è emerso nel pomeriggio del 25 giugno quando è arrivata alla Sala Operativa della Questura di Pordenone una richiesta di intervento che segnalava presso un’abitazione del capoluogo una violenta lite in ambito domestico.
I poliziotti sono intervenuti immediatamente sul posto, dove hanno constato che era appena avvenuta un’aggressione in ambito familiare: il figlio 35enne, per soccorrere la madre aggredita dal padre, aveva avuto con lo stesso una colluttazione. Nel corso della colluttazione sia padre che figlio sono caduti a terra e hanno rotto uno specchio. Sempre nel corso della lite il capo famiglia si è recato in cucina dove ha preso un coltello e lo ha usato per minacciare di morte la moglie, il figlio e la figlia presenti.
Sulla base degli elementi raccolti e dalla denuncia successivamente formalizzata negli Uffici della Questura di Pordenone è emerso un contesto di reiterati maltrattamenti persistenti dal 1983, anno in cui la coppia si è sposata.
In considerazione della possibilità della reiterazione del reato, con grande preoccupazione per la incolumità della moglie e degli altri figli componenti il nucleo familiare, il 61enne è stato arrestato in base alle disposizioni del cosiddetto “Codice Rosso”.
L’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Udine, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.