Potrà uscire di casa per tre ore ogni tre giorni alla settimana solo per necessità primarie, emergenze o adempimenti burocratici, potrà ricomprarsi il telefono e il computer ma solo per contatti autorizzati, potrà ricevere le visite di figli e familiari. Si allentano le misure restrittive per l’ex sindaco di Premariacco, Roberto Trentin, che comunque resta ai domiciliari pur con qualche deroga. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine, Matteo Carlisi, che ha depositato oggi mattina la nuova ordinanza cautelare dopo la richiesta del suo legale Guglielmo Pelizzo. Per i due responsabili degli uffici tecnici del Comune di Premariacco, Veronica Del Mestre e di quello di Torreano, Bruno Previato, invece, la misura cautelare degli arresti domiciliari è stata sostituita con quella della sospensione dell’esercizio dal pubblico ufficio per un anno. Al termine dell’interrogatorio di garanzia di lunedì il legale di Trentin, aveva chiesto per il suo assistito la revoca dei domiciliari o, in subordine, una misura cautelare meno restrittiva. A suo dire erano venute meno le esigenze cautelari dal momento che Trentin, 50 anni, aveva comunicato di aver rassegnato le dimissioni dalla carica di primo cittadino poco prima dell’interrogatorio. Pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, Trentin aveva voluto rilasciare dichiarazioni spontanee volte a chiarire il suo coinvolgimento dell’inchiesta sugli appalti illeciti condotta dalla Guardia di finanza e che, in tutto, ha iscritto a vario titolo 17 persone nel registro degli indagati. Le accuse mosse dal pm Annunziata Puglia nei loro confronti vanno dalla turbativa d’asta alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, dal peculato alla truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, dalla falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici alla falsità in testamento olografo e all’omessa denuncia di reato da parte di un pubblico ufficiale.