Mentre il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ha firmato l’ordinanza che riguarda la proroga fino al 25 agosto della zona rossa all’ex caserma di via Cividale, alla luce dei nuovi casi di positività al Covid19 registrati all’interno, continuano i rintracci di nuovi gruppi di migranti, entrati in Italia attraverso la rotta balcanica, nelle scorse ore nell’hinterland di Udine. Alle porte del capoluogo, i militari del Nucleo Radiomobile del Comando provinciale hanno intercettato 17 cittadini curdi iracheni nella zona di via Monzambano, all’incrocio con via Visco, alla periferia Est della città. Del gruppo facevano parte alcuni bambini piccoli e tre donne, di cui una incinta. Per dare loro assistenza è intervenuta la Croce Rossa che poi li ha trasferiti alla foresteria del Castello di Tricesimo. Sempre stamani sono stati rintracciati nella zona del mulino a Basaldella di Campoformido alcuni cittadini indiani: le operazioni di identificazione sono state perfezionate dalla Polizia locale che ha identificato 5 persone. Tra loro una coppia che ha raccontato di essere fuggita dall’India perchè impossibilita a sposarsi, prima con un volo che li avrebbe portati in Serbia. Da lì, poi, a piedi, avrebbero raggiunto Gorizia, quindi il confine di Stato, per poi arrivare, sempre a piedi, fino a Basaldella. Al termine delle procedure, tutti i migranti sono stati ospitati in apposite strutture per la quarantena fiduciaria anti-Covid19. Infine nove cittadini macedoni sono stati denunciati per aver violato il divieto di ingresso nel territorio nazionale. Sono stati intercettati dalla Polizia Stradale a Pordenone a bordo di un furgone lungo il tratto dell’autostrada A/28 nel comune di Porcia diretto verso Conegliano. Gli occupanti del veicolo erano entrati in Italia provenienti da Kumanovo, in Macedonia, per recarsi in Alto Adige per la raccolta di mele. Ultimati gli accertamenti, i nove sono stati allontanati dal territorio nazionale.
