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Cronaca

Tamponi di rientro: è boom di richieste

Sarà un ferragosto di extra lavoro per il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria di Udine chiamata a effettuare, nei tre spazi di triage di Udine, Gemona e San Giorgio di Nogaro, i tamponi ai vacanzieri di ritorno da Croazia, Spagna, Malta e Grecia. Una tegola non da poco piovuta dopo il decreto del governo sulla testa del reparto, già sottodimensionato per le ferie programmate degli operatori. Potenziati quindi i servizi di prenotazione appuntamento via telefono ma anche via mail e doppi turni per far fronte alle tante richieste. Sono già diverse centinaia quelle arrivate in questi giorni, sia a Udine che a Pordenone. Ricordiamo che i turisti devono presentare al vettore, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli, l’attestazione di un test per Sars Cov-2, di test molecolare o antigenico effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo, al massimo nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale. In alternativa dovranno sottoporsi a un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, oppure entro 48 ore dall’ingresso in Italia presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. In attesa di sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria le persone devono rimanere in isolamento fiduciario nella propria abitazione o dimora e, in seguito, fino alla comunicazione del risultato in base alle disposizioni del Dipartimento di prevenzione. La Regione sul suo sito internet ha pubblicato una serie di FAQ, con le risposte ai quesiti più frequenti. Tra questi si precisa che l’ordinanza non si applica ai lavoratori transfrontalieri che pertanto non sono tenuti a segnalare l’ingresso in Italia né a sottoporsi al tampone.

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