Il più duro a prendere una posizione è stato il dj Linus, non proprio uno che non ha interessi con il mondo dell’intrattenimento e della musica, che con un lungo post ha usato parole pesanti: “ma quale imbecille di politico, governatore , sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti? Come si può pensare che le persone in un locale non facciano quello per cui ci sono andate, cioè stare inseme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati? A Ibiza hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse”.
Il Governatore Fedriga invece fino a ieri la pensava al contrario: aveva proposto al governo di lasciare i locali accessibili ma esclusivamente con la mascherina, “visto – si legge – che non c’è correlazione diretta tra il ballo e il diffondersi del Covid-19”.
Il dietrofront del Governo non è stato preso bene dai gestori delle discoteche che, ritenendosi presi in giro, adesso annunciano ricorsi e richieste di indennizzi. La Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio Regionale chiarisce il pensiero degli esercenti: “il Governo ha preso una decisione repentina, dalla domenica a lunedì, senza grossi annunci. Un sistema poco partecipativo a cui ormai ci siamo abituati. Possiamo adeguarci per la tutela della salute delle persone ma nel contempo vogliamo che si tengano in debita considerazione le esigenze del comparto, dei lavoratori e delle famiglie. Con un decreto si impedise ad un’azienda di lavorare, riteniamo sia giusto provvedere con un indennizzo, e non simbolico, come è stato fatto finora”.
La mobilitazione sarà nazionale ma per il momento il Governo non sembra voler fare l’ennesima marcia indietro.