István Deák con Europa a processo. Collaborazione, resistenza e giustizia fra guerra e dopoguerra, Società editrice il Mulino, 2019 è il vincitore della VII edizione del Premio Friuli Storia, assegnato da una giuria popolare composta da 330 lettori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. István
Deák è il primo autore non italiano ad aggiudicarsi il Premio.
Il volume di István Deák ha ricevuto il 43% dei voti dalla giuria dei 330 lettori. Deák si è
imposto così sugli altri due volumi della terzina selezionata dalla giuria scientifica presieduta dal
prof. Tommaso Piffer: Antonella Salomoni, Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev, Società
editrice il Mulino, 2019 (34,7%) e Carmine Pinto, La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e
briganti. 1860-1870, Gius. Laterza & Figli Spa, 2019 (22,3%).
Nato a Budapest nel 1926 da una famiglia ebraica poi convertitasi al cristianesimo, dopo la
presa di potere da parte delle forze comuniste in Ungheria, István Deák si è trasferito prima a
Parigi (1948) e poi negli Stati Uniti (1956), dove ha insegnato Storia alla Columbia University,
della quale è ancora oggi professore emerito. Nel suo volume egli ripercorre la storia europea
durante la Seconda Guerra Mondiale, analizzando il modo spesso contraddittorio in cui la
popolazione e i governi reagirono all’occupazione tedesca, tra collaborazionismo, resistenza e
indifferenza.
La cerimonia di premiazione si terrà in ottobre, in una forma che presto verrà resa nota. Nella
stessa occasione verrà consegnato anche il Premio Fondazione Friuli Scuole, giunto alla
III edizione e dedicato ai giovani delle scuole secondarie di secondo grado. Il vincitore di
quest’ultimo verrà annunciato la settimana prossima.
Mentre tutti sembrano scommettere sulla progressiva scomparsa della lettura, il Premio Friuli
Storia persegue come unico obiettivo il coinvolgimento di nuovi lettori e appassionati. Per
questo, l’assegnazione del Premio avviene attraverso un peculiare processo di votazione in due
fasi. In un primo momento, una giuria scientifica composta da docenti universitari seleziona una
rosa di tre finalisti tra le opere candidate dagli editori. Quest’anno le candidature sono state
ben 106, un record per il Premio. Invece, nella seconda fase una giuria popolare stabilisce il
vincitore votando online, dopo aver ricevuto gratuitamente a casa i volumi dei finalisti.
Dal 2014 ad oggi il Premio Friuli Storia ha visto la partecipazione di oltre 1000 lettori,
che si sono avvicendati nella giuria popolare, esplorando temi e autori nuovi o venendo introdotti
per la prima volta alla lettura della saggistica storica. Il prossimo obiettivo del Premio sarà quello
di valorizzare questa vasta comunità di lettori. Per questo, verranno organizzati degli incontri
speciali tra il vincitore del Premio e i giurati della presente e delle passate edizioni.
(foto relativa all’edizione 2019)