La Regione Friuli Venezia Giulia si candida a
ospitare a Trieste nel 2021 la quinta edizione dell’International
conference on learning cities, promossa dall’Unesco Institute for
lifelong learning.
Lo ha comunicato oggi a Trieste l’assessore regionale
all’Istruzione nel corso di uno specifico focus inserito
all’interno di Esof2020 e dedicato alla partnership
sull’apprendimento continuo sottoscritta dalla Regione con il
Comune di Modi’in- Maccabim-Re’ut e l’Unione delle municipalità
israeliane.
Come ha evidenziato l’esponente della Giunta regionale, la
possibilità di ospitare il prossimo anno la Conferenza di
un’opportunità va a rafforzare la corsa del Friuli Venezia Giulia
al conseguimento, da parte dell’Unesco, del titolo di Learning
Region.
Da parte sua il governatore della Regione, intervenuto al
dibattito attraverso un videomessaggio, ha sottolineato come non
solo le collaborazioni tra gli stati, ma anche quelle tra le
regioni e le comunità locali, favoriscano la capacità delle
istituzioni nel dare risposte concrete e innovative alle
richieste dei territori, in termini di lavoro e di sviluppo
economico e sociale.
L’investimento nel capitale umano, come è stato spiegato dai
massimi vertici della Regione, rappresenta un requisito
fondamentale per la crescita di una comunità. La connessione di
questa strategia a un circuito internazionale avvantaggia i
processi innovativi e lo scambio di prassi virtuose.
L’assessore regionale, ricordando i contenuti della partnership
con le istituzioni locali israeliane, ha ribadito il valore di
una formazione continua e permanente, capace di accompagnare le
persone nel corso di tutta la vita. Con una serie di plurimi
obiettivi, tra cui quello lavorativo, ovvero lo sviluppo delle
competenze coerentemente alle richieste del mondo produttivo,
essendo esso un requisito essenziale per una politica che miri a
una occupazione che garantisca qualità produttiva e sviluppo
sociale.
Ma il valore della Lifelong learning, come ha ricordato
l’assessore, comprende anche la finalità di intervenire sulle
fasce più fragili della popolazione, attivando processi basati
sull’apprendimento e la consapevolezza delle proprie capacità,
affinché possano favorire l’inclusione lavorativa e sociale delle
persone.