L’equipe della chirurgia vascolare dell’Ospedale di Cattinara diretta dal prof. Sandro Lepidi grazie a una innovativa tecnica mini-invasiva endovascolare, tratta con esito molto positivo un paziente 85enne, affetto da un grave aneurisma dell’aorta addominale.
“Un plauso all’equipe della chirurgia vascolare del nosocomio triestino: ringrazio uno ad uno i
professionisti che hanno partecipato a questo importante e innovativo intervento. Dimostrazione
della costante ricerca scientifica, impegno, dedizione al lavoro e grande professionalità dei nostri
medici.” dichiara il Vicegovernatore con delega alla Sanità, Riccardo Riccardi.
Il paziente si recava per dolore addominale acuto al Pronto soccorso dove veniva diagnosticato
un voluminoso aneurisma dell’aorta addominale sintomatico (quindi con un rischio più elevato di
rottura) di oltre 10 cm di diametro (il calibro normale è di 2 cm circa). Dopo attenta valutazione si
decide di procedere all’intervento perché diversamente il paziente sarebbe andato incontro a morte
certa per rottura dell’aneurisma ed emorragia massiva.
Un intervento per via chirurgica tradizionale, vista anche l’età e la conformazione del grosso
aneurisma, poteva esporre il paziente ad un rischio elevato di complicanze (anche di morte) e ad
una lunga degenza ospedaliera. È stato deciso di eseguire l’intervento per via mini-invasiva
endovascolare, utilizzando una protesi già disponibile in commercio chiamata T-Branch, senza
attendere i tempi di una protesi costruita su misura per il caso specifico.
L’intervento è stato eseguito, il giorno 1 settembre, in anestesia generale, con un accesso dalle
arterie femorali, attraverso una semplice puntura. Questo tipo di interventi richiedono normalmente
anche un accesso dal braccio sinistro, attraverso l’arteria omerale con un’incisione chirurgica.
Questo accesso può essere gravato da un rischio di ictus cerebrale perché bisogna attraversare
delle arterie che portano il sangue al cervello; per evitare ciò si è deciso di adottare una tecnica
innovativa, realizzando l’intervento con il solo accesso femorale e l’utilizzo di cateteri specifici.
Questo ha consentito di ridurre ancora di più l’invasività dell’intervento, permettendo di effettuare la
procedura completa senza alcuna ferita chirurgica.
Questa tecnica è stata messa a punto in alcuni grandi centri vascolari all’avanguardia in Europa e
negli Stati Uniti, con cui il reparto di Chirurgia Vascolare di ASUGI è in stretto contatto, ed è stata
eseguita a Trieste per la prima volta nel Nord-Est e tra i primi centri in Italia. L’intervento è stato
complesso, è durato 8 ore ed è andato molto bene dal punto di vista sia tecnico che clinico. Il
paziente non ha avuto nessuna complicanza, è rimasto 24 ore terapia intensiva ed è tornato in
reparto, da dove potrà rientrare a domicilio nelle prossime ore.