L’Udinese resta ferma a quota 0. Zero come le vittorie in campionato, zero come i punti conquistati in tre gare, zero soprattutto come i gol realizzati in 270 minuti. Contro la Roma arriva la terza sconfitta consecutiva. Il gol di Pedro beffa ancora una volta i bianconeri ma il rammarico più grande è che la rete giallorossa sia arrivata, ancora una volta, su un regalo dell’Udinese, stavolta gentilmente offerto da Becao. Perché se con lo Spezia abbiamo assistito alla peggior Udinese dell’era Gotti, contro la Roma i friulani non meritavano assolutamente di perdere. Se però non si segna è chiaro che diventa tutto più difficile.
Gotti lancia Pereyra dal primo minuto al secondo esordio in bianconero e conferma il tandem offensivo Lasagna-Okaka e l’Udinese dopo un avvio bloccato inizia a prendere campo mostrando una qualità notevole in mediana. Il primo tiro pericoloso è di Lasagna che scalda i guanti a Mirante al minuto 20. Passano due minuti e la Roma risponde con Dzeko che spara altissimo da ottima posizione su lancio di Ibanez. L’occasione più clamorosa è ancora di marca friulana e arriva poco prima dell’intervallo. Lasagna si invola verso Mirante ma ritarda la conclusione, la palla poi schizza a Pereyra che prova un cucchiaio morbidissimo salvato quasi sulla linea da Mancini. Si salva la Roma e il primo tempo finisce 0-0.
Che ad approcciare meglio il secondo tempo siano i giallorossi, lo si capisce subito e la conferma di queste sensazioni negative arriva puntuale al minuto 55: Becao regala palla a Pedro che non si fa pregare, calcia e trova un grandissimo gol che vale l’1-0. L’Udinese non ci sta e prova a reagire: Pereyra inventa per Lasagna che calcia centrale prima che Abisso blocchi tutto per fuorigioco. Poi ci prova anche Molina, che in mezz’ora ha fatto capire perché le zebrette hanno puntato su di lui, ma la sua botta viene alzata in corner da Mirante. Non c’è più tempo: la Roma trova i primi tre punti di questo campionato, l’Udinese perde ancora anche se immeritatamente. Ma se non si segna i meriti lasciano il tempo che trovano.
