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Cronaca

Esclusivo: il Ministero delle Infrastutture non dà parere positivo alla rotonda in Viale Venezia

La rotonda non si può fare. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ‘gela’ i lavori avviati dal Comune di Udine e conferma la linea espressa già a settembre dal Comitato “Salviamo viale Venezia”: l’intersezione a rotatoria fra viale Venezia e via Ternova viola il Decreto Ministeriale del 19 aprile 2006 sulle “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”.
Il motivo è semplice e ruota attorno a via Ternova, classificata come “strada comunale”, categoria F: in un incrocio costituito da strada interquartiere (categoria D), come è classificata secondo il Comune, viale Venezia, e da una strada comunale di categoria F non è ammessa la realizzazione di nessuna rotatoria: “trattasi di intersezioni non consentite nella costruzione di nuove intersezioni”.
Parole chiarissime inviate dal Ministero in una mail certificata firmata dal Direttore generale per le
strade e autostrade Antonio Parente, rende noto la portavoce del Comitato, Irene Giurovich.
Alla luce di questo parere vincolante, dunque, i lavori devono essere immediatamente bloccati e
ovviamente anche quelli delle due future rotonde. Il Comitato ha inviato il nuovo documento
ministeriale, o meglio, la bocciatura, alla Procura chiedendo l’intervento urgente e senza più alcun
indugio per smantellare il cantiere e, conseguentemente il ripristino totale dello stato pregresso a
spese dei responsabili anche politici. Si valuterà anche una class action per chiedere i danni
all’amministrazione, anche per gli alberi inutilmente sacrificati.
Sia chiaro. Il Comune non potrebbe nemmeno adeguarsi, cambiando le classificazioni, con una
sorta di sanatoria ex post, come scrive il Ministero quando evidenzia come la “progettazione non
possa mai svilupparsi in difformità delle norme, anzi il progettista deve giustificare le scelte
progettuali che devono essere sempre orientate al miglioramento del livello di sicurezza rispetto alla
situazione esistente”. Elementi del tutto mancanti. Il Comitato si chiede come sia stato possibile
dapprima progettare una rotatoria (avallata dalle Giunte precedente ed attuale) e poi avviare un
cantiere di questa portata, con una rivoluzione peggiorativa in termini di sicurezza e viabilità,
quando un decreto ministeriale imprescindibile impediva e impedisce rotatorie in determinate
strade. Incompetenza amministrativa o superficialità politica? Chi ha sbagliato dovrà risarcire i
cittadini beffati anche per gli alberi abbattuti.
Ricordiamo tutti un consiglio comunale della precedente amministrazione (esiste un video) durante
il quale l’attuale vice sindaco, Loris Michelini, batteva i pugni affermando che questa rotatoria
sarebbe servita solo al privato e che si stava votando una delibera con “un punto di domanda sulla
legittimità, e sulla viabilità ancora peggio!”. Giunto in maggioranza come mai ha cambiato
radicalmente idea asserendo sui media che per la rotatoria aveva ottenuto tutti i pareri positivi?

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