Da lunedì la Slovenia ripristinerà i controlli al confine con il Friuli Venezia Giulia: non sarà più possibile il libero ingresso dei cittadini italiani. Una decisione presa dal governo di Lubiana in seguito all’aggravarsi dell’epidemia da Covid-19. Il Friuli Venezia Giulia è tra le 14 regioni italiane considerate “zona rossa” dalle autorità slovene: ai cittadini italiani non sarà consentito attraversare i valichi d’ingresso, eccetto alcune eccezioni, tra cui il transito in Slovenia (entro 12 ore) per raggiungere altre destinazioni o comprovate necessità di lavoro, salute o familiari. Non sarà più possibile, dunque, varcare il confine per fare semplicemente il pieno di benzina, spese varie o escursioni turistiche.
La Slovenia ha introdotto nei giorni scorsi varie misure di contenimento per combattere la pandemia, come il ‘coprifuoco’ dalle ore 21 alle 6, e – a partire da oggi – un mini-lockdown, comprendente la chiusura di ristoranti e bar (con consentita però la consegna di cibo per asporto) e dei centri commerciali (ad eccezione di alcune categorie di negozi, come gli alimentari). Deciso lo stop anche per le attività alberghiere, eccezion fatta in presenza di delegazioni d’affari, di diplomatici e squadre sportive professionistiche.
“Alla luce della decisione di Lubiana – ha affermato l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti – chiedo al nostro Governo di intraprendere una scelta forte: quella di sigillare tutto, impegnando massicciamente l’esercito per blindare il confine. Perché se di emergenza si tratta – puntualizza Roberti – non può esserlo solo per chi vive, lavora e paga le tasse in Italia o in Slovenia, mentre dalla stessa frontiera continua il passaggio illegale di clandestini“.