Chiusura di bar e ristoranti alle 18 nei feriali, con possibilità di asporto fino alla mezzanotte ma senza consumare nelle adiacenze dei locali, e alle 21 per le piazze urbane, per evitare assembramenti. Raccomandazione di non spostarsi dal proprio comune di residenza, stop a cinema e teatri, ma anche a piscine, palestre e sale giochi. Sul fronte scuola lezioni in presenza solo per il primo ciclo di studi, mentre la didattica on line dovrà essere pari al 75 per cento alle superiori, uniformando le ordinanze regionali. Ecco alcune delle nuove misure a cui sta lavorando il governo a fronte dell’impennata vistosa che hanno avuto i contagi in Italia. «Dobbiamo evitare una nuova chiusura del Paese», questo l’obiettivo ribadito più volte da Giuseppe Conte. I provvedimenti, oggetto di forti discussioni e ancora da definire sotto alcuni aspetti, dovrebbero essere ufficializzati in giornata dopo che ieri le discussioni sono andate più per le lunghe del previsto. Il Dpcm entrerà in vigore da domani, lunedì 26 ottobre, e resterà valido fino al prossimo 24 novembre. “Se la bozza del nuovo DPCM del Governo Conte non subirà dei profondi cambiamenti spariranno migliaia di attività economiche. In questo momento serve equilibrio per la doverosa tutela della salute, ma anche per la doverosa tutela del lavoro. In questo momento serve buonsenso”, ha commentato il governatore, Massimiliano Fedriga sui social, manifestando tutta la propria preoccupazione per le conseguenze delle misure previste. Già ieri sera in Piazza del Popolo ci sono stati disordini e manifestazioni di protesta, che fanno seguito a quelle che si sono verificate a Napoli. Il presidente della Regione ribadisce quanto già sostenuto in questi mesi di emergenza: “Al Governo chiediamo di mettere in campo tutte le misure necessarie per tutelare la salute pubblica, ma che risultino anche economicamente e socialmente sostenibili. Sono consapevole che si tratti di un equilibrio difficile da trovare ma è evidente che, qualora non si centrasse l’obiettivo, il rischio di abbinare all’emergenza sanitaria, una profonda crisi sociale sarebbe elevatissimo. La priorità in questo momento di emergenza è che la gente abbia i soldi per arrivare alla fine del mese”.