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Economia

Crollo dell’export del 32% in Friuli Venezia Giulia nell’ultimo semestre

L’economia del Nordest è particolarmente colpita dalla crisi pandemica in corso, con impatti complessivamente più severi rispetto alla media nazionale, aggravati dal crollo dei flussi turistici dall’estero. Alla chiusura degli impianti produttivi si è sommata anche la crisi nei principali mercati di interscambio, interrompendo le catene di fornitura e impoverendo la domanda dai mercati esteri. Il quadro emerge dal Monitor dei distretti industriali del Triveneto a fine giugno 2020, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Nel primo semestre le esportazioni complessive hanno subito una contrazione a doppia cifra, di poco inferiore a quella nazionale (-14,4% contro il -15,3% Italia), pari a una perdita di 6,3 miliardi di euro. Il calo è stato diffuso a gran parte dei settori, con l’eccezione di agroalimentare e farmaceutica e altri settori ad alta o medio-alta tecnologia (elettronica, cantieristica e aerospazio, chimica, gomma e plastica). I distretti del Triveneto, che esportano il 37% del manifatturiero totale, dopo aver toccato un valore di minimo nel secondo trimestre (-31,3%) hanno chiuso il semestre con una diminuzione del 18,5%. I poli tecnologici hanno riportato un bilancio semestrale in lieve incremento, grazie ai Poli ICT di Trieste e del Veneto. Nel Friuli c’è stato un calo di export di 182,8 mln (-32%). Hanno comunque dimostrato una maggiore tenuta i distretti dell’agroalimentare: il Prosciutto di San Daniele (-19,5%), i Vini e distillati del Friuli (-28,2%). Per quanto riguarda i tre distretti del sistema casa, le variazioni delle esportazioni sono risultate inferiori al – 30% per l’incidenza delle minori vendite del Legno e arredo di Pordenone e delle Sedie e tavoli di Manzano sul mercato inglese. Calo anche per gli Elettrodomestici di Pordenone.

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