Oltre cento migranti, la notte scorsa, sono entrati irregolarmente in Italia, presumibilmente attraverso la rotta balcanica. Sono state individuate tra l’autostrada A23 e alcuni comuni della pedemontana della provincia di Udine, fra Carnia, Gemona, Buja e Osoppo. A lanciare i primi alert alle forze dell’ordine alcuni camionisti in transito lungo l’autostrada.
Molti cittadini stranieri si trovavano anche nei pressi della tratta ferroviaria Udine-Tarvisio, causando ritardi alla circolazione di un paio di convogli.
“E’ inaccettabile, non degno di un Paese civile, quello che continua a succedere lungo i binari del Fvg” hanno dichiarato i portavoce del Comitati Pendolari Friuli Venezia Giulia. Vari gruppi si sono diretti verso i binari bloccando la circolazione del R6009 Carnia-Udine, arrivato in forte ritardo.
“Una scena già vista decine di volte lungo tutta la rete FS della regione, visto che è solo l’ultimo episodio di una gestione pessima dell’immigrazione clandestina che sta fortemente penalizzando il servizio FS e gli utenti, mettendo in pericolo vite umane – prosegue il post -. Più volte abbiamo chiesto invano controlli ai confini, ora ancora più necessari vista l’emergenza Covid”.
Si tratta di cittadini di originari del Pakistan, del Bangladesh e dell’Afghanistan, tutti uomini che erano in discrete condizioni di salute. Sul posto sono intervenuti Polizia Stradale di Amaro e i Carabinieri della Compagnia di Udine e di Tolmezzo. Tutti i richiedenti protezione internazionale sono stati trasferiti all’ex Caserma Cavarzerani di Udine, dove saranno dapprima sottoposti al triage e quindi alla quarantena di 14 giorni anti-Covid. Nuove segnalazioni sono pervenute alle forze dell’ordine anche in mattinata, con altri rintracci in alcune vie del capoluogo friulano. Si tratta del secondo grosso rintraccio in un mese, a distanza di una settimana da quello registrato tra il 18 e il 19 novembre scorsi, sempre tra autostrada A23 e arterie locali del Friuli collinare.