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Cronaca

Slovenia: tornano gli sbarramenti ai confini

Con il nuovo lock down in Slovenia tornano anche gli sbarramenti ai confini. Il governo sloveno, a fronte della terza ondata di covid che ha comportato un aggravamento della situazione, ha deciso di correre ai ripari e di procedere a una nuova chiusura, da giovedì 1 a martedì 12 aprile. Le restrizioni relative però ai valichi entrano in vigore da oggi, così sono stati nuovamente sbarrati i confini secondari, come già avvenuto nei mesi scorsi nelle fasi più pesanti della pandemia. Tra le novità più importanti scatta il divieto di entrare in Slovenia al di fuori dei punti di controllo, ovvero dei valichi di categoria A, aperti 24 ore su 24, quindi Vrtojba a Gorizia, Fernetti e Rabuiese a Trieste. Nei sei valichi di categoria B, ovvero Pesek, Stupizza, passo del Predil, Salcano, San Floriano e Fusine, è possibile transitare solo in determinati orari, con chiusura in alcuni casi la domenica e i festivi. Chi è residente nei Paesi inseriti nella lista rossa, come l’Italia, per non dover fare la quarantena deve presentare l’esito negativo di un tampone eseguito non più di 48 ore prima, un certificato di guarigione dal covid o l’attestazione di avvenuta vaccinazione. Fanno eccezione gli autotrasportatori, coloro che dimostrano di dover solo transitare in Slovenia e gli studenti under 13. I lavoratori transfrontalieri, gli studenti con più di 13 anni, i proprietari agricoli e coloro che hanno motivi urgenti di salute devono esibire l’esito di un tampone, effettuabile gratuitamente nei punti attivati dal governo sloveno. Sempre oltreconfine, ma in Austria, resta l’obbligo di tampone negativo per gli spostamenti all’interno del Paese, inoltre da mercoledì anche chi esce dal Tirolo dovrà dimostrare la propria salute, a causa della presenza di una nuova variante inglese nel land austriaco.

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