Bocciata. Se l’Udinese fosse un’alunna nella scuola della Serie A, dopo la partita contro il Torino, probabilmente il giudizio sarebbe un’inevitabile bocciatura. E potrebbe anche starci se non fosse che nelle ultime settimane sta capitando davvero troppo spesso. Quella contro il Torino è la terza sconfitta consecutiva per una squadra che nelle ultime 4 partite ha collezionato un solo punticino. E il problema in realtà non sono nemmeno le sconfitte perché perdere contro Lazio e Atalanta ci sta, il problema è come queste sconfitte arrivano. Il problema sono le prestazioni di una squadra che un mese fa era tra le migliori del campionato, considerando il girone di ritorno, e oggi appare a lunghi tratti inguardabile.
Contro i granata ancora una volta si è deciso di cominciare con una sola punta, un Fernando Llorente lasciato davvero troppo solo là davanti. Perché non Forestieri? Perché non riproporre Braaf? Perché la squadra appare molle e non riesce mai a fare la partita contro squadre che si chiudono? Tante domande, poche risposte. Tante domande soprattutto per essere a questo punto della stagione quando ormai gli interrogativi dovrebbero essere pochi. Si dice che tre indizi facciano una prova e a questo punto gli indizi sono ben più di tre. Bisogna osare di più perché la rosa ha qualità e questa qualità va messa in campo. Dall’inizio. Giusto per aumentare le chances di vittoria. Al termine della stagione mancano ancora 8 partite e l’obiettivo decimo posto è ancora raggiungibile. Però la musica deve cambiare perché così proprio non va. Da martedì sarà ritiro: speriamo che serva.