Non è ancora finito il campionato e, come ha ribadito ieri sera nel post gara Walace, c’è ancora una partita per risollevare questo finale di stagione e rendere meno amaro l’ultimo periodo condizionato da tante, troppe sconfitte, eppure il sentimento che si prova è quella di una sottile rassegnazione. Si perché anche la partita di ieri contro la Sampdoria ha confermato che l’Udinese ormai ha staccato la spina è non è riuscita a giocare senza pensieri, divertendosi e facendo divertire, come invece aveva chiesto in primis Paron Pozzo che sperava di vedere i bianconeri di nuovo nella parte sinistra della classifica dopo otto anni.
E invece non sarà così. La gara contro la Samp inoltre ha fatto anche capire che quest’anno l’Udinese non è stata fortunata, per usare un eufemismo. Nessuno cerca alibi ma bisogna anche essere oggettivi e oggettivamente l’Udinese meriterebbe, escluso l’ultimo periodo, qualche punto in più in classifica. Perché se è vero che molte volte le zebrette non sono state all’altezza della situazione, è anche corretto dire che molte volte non è dipeso nemmeno da loro. Tra rigori subiti, siamo arrivati a tredici, infortuni e un po’ di sfortuna generale, l’Udinese ha dovuto combattere davvero contro troppi avversari. Ed è qui che l’analisi cambia e diventa quasi positiva. La banda Gotti, per la prima volta dai tempi di Guidolin, si è salvata molto in anticipo e soprattutto non ha mai rischiato seriamente di rimanere invischiata nella lotta per non retrocedere e si è conquistata agevolmente la ventisettesima partecipazione consecutiva al campionato di Serie A. E non è poco. E quindi non bisogna piangersi addosso. Sicuramente si poteva fare qualcosina in più ma adesso c’è ancora una partita per provare a raddrizzare questo finale di stagione: quella contro l’Inter in programma domenica prossima alle ore 15:00.
