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Economia

Confesercenti al Comune di Udine: proposta di intervento a favore del lavoro femminile

A differenza del piccolo imprenditore maschio, la piccola imprenditrice si trova, durante la
gravidanza, e subito dopo il parto, in notevoli difficoltà, sia di carattere finanziario che
organizzativo. Nelle microimprese in particolare, infatti, la figura dell’imprenditrice si sovrappone
a quella della lavoratrice. Ciò implica che, non di rado, a seguito della gravidanza, l’attività venga
chiusa.
Partendo da questa considerazione il presidente di Confesercenti Udine, Marco Zoratti, ha
presentato al Comune del capoluogo friulano, e in particolare all’assessore alle pari opportunità,
Elisa Asia Battaglia, un documento contenente una proposta di intervento a favore del lavoro
femminile nel comparto del commercio, del terziario e del turismo a tutela della maternità. «Si
tratta di un semplice punto di partenza per valutare la possibilità di costituire nella nostra Regione
un fondo a favore della maternità delle imprenditrici e delle lavoratrici a contratto intermittente»,
ha precisato Zoratti, in occasione della conferenza stampa di presentazione del documento,
svoltasi il 31 maggio in sala Ajace.
Le microimprese si trovano sempre in difficoltà quando una dipendente entra in maternità: il 50%
dello sconto sui contributi per chi sostituisce la dipendente non è certo un sufficiente compenso
per sopperire alle difficoltà di gestione ed all’aumento dei costi. Detto questo, appare evidente
quanto sia indispensabile un intervento di compensazione economica per il micro-imprenditore.
Discorso diverso, anche se meritevole di tutela, vale per le lavoratrici dipendenti assunte con
contratto intermittente tipico del settore dei pubblici esercizi e nell’ambito turistico, le lavoratrici
intermittenti che affrontano una gravidanza si trovano di fatto quasi completamente escluse da
qualsiasi forma di sostegno economico. Secondo quanto previsto dagli articoli 66 e seguenti del
“Testo unico sulla maternità e paternità 2020”, l’indennità è riconosciuta all’imprenditrice in caso
di gravidanza due mesi prima del parto e per i tre mesi successivi. L’indennità viene
pagata dall’Inps con bonifico, secondo la modalità scelta al momento della domanda. Durante i
periodi indennizzabili a titolo di maternità, la lavoratrice ha diritto a percepire un’indennità pari
all’80% della retribuzione giornaliera stabilita annualmente dalla legge per il tipo di attività svolta.
Le lavoratrici intermittenti, pur se paragonate per legge alle altre lavoratrici dipendenti
“tradizionali” hanno notevoli difficoltà a rientrare tra le beneficiarie del congedo di maternità e, gli
eventuali sostegni economici da parte dell’Inps, risulteranno comunque di poco valore.
Confesercenti Udine, in qualità di associazione di categoria del settore commercio e terziario,
intende quindi proporre un’ulteriore integrazione economica a favore delle imprenditrici e delle
lavoratrici subordinate, assunte con contratto intermittente, che partoriscano o adottino dei figli.
«Proponiamo – ha concluso Zoratti – un’integrazione regionale, anche sotto forma di una tantum,
alle neo mamme imprenditrici, e alle lavoratrici intermittenti ricadenti nel settore del commercio e
del turismo, al fine di sostenere la natalità nella nostra regione attraverso l’intercettazione di fondi
europei da individuarsi nel piano regionale POR FSE».
«Ringrazio Confesercenti e il presidente Zoratti – ha commentato l’assessore Battaglia – per questa
proposta che, come Amministrazione, accogliamo con convinzione, perché il futuro si crea non solo

a livello economico e produttivo ma anche, e soprattutto, attraverso il ruolo della donna e il suo
sacrosanto diritto di poter essere messa nelle condizioni di affrontare la maternità in maniera
serena e tutelata, senza dover rinunciare alla propria attività. Per questo cercheremo, assieme a
Confesercenti e con il coinvolgimento della Commissione Pari Opportunità, di ottenere i contributi
messi a disposizione dal FSE e, nel prossimo futuro, di creare un fondo permanente a sostengo
dell’imprenditorialità femminile e della maternità all’interno delle piccole aziende, che sono il
pilastro del nostro sistema produttivo».

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