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Cronaca

Covid, Anelli: la nostra libertà la paghiamo con le morti dei fragili

Il Presidente della la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, ribadisce l’importanza di essere ancora prudenti, indossando la mascherina e facendo la quarta dose se si è nella fascia di età prevista oppure nella categoria delle persone fragili.

“Essere responsabili significa oggi proteggere soprattutto le persone più fragili; quindi, mantenere le distanze e lì dove non è possibile usare ancora la mascherina il più possibile. Questa dovrebbe essere la caratteristica della nostra estate. Ai nostri fragili consigliamo ancora di fare la quarta dose di vaccino, perché aumentare oggi il tasso di anticorpi significa proteggersi di fronte a una reinfezione. E poi l’invito al Governo a essere ancora una volta molto efficiente nel prenotare le dosi del vaccino, del bivalente che dovrebbe arrivare penso ad ottobre”. Lo ha detto a Radio24 Filippo Anelli, Presidente Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, ribandendo che “la nostra libertà la paghiamo in termini di mortalità per i fragili: in questo momento siamo circa a 2000 morti al mese”. Riguardo la situazione nei pronto-soccorso Anelli è tornato a chiedere un intervento straordinario del Governo. “Scontiamo delle politiche che sono state sbagliate totalmente negli ultimi 10 anni, la programmazione è saltata completamente. Ci ha messo ora, come dire, una pezza il ministro Speranza, aumentando il numero delle borse di specializzazione, ma avremo gli effetti positivi fra 3 – 4 anni, quindi avremo un periodo ancora difficile. Al Governo, noi diciamo questo: serve oggi un intervento straordinario per dare maggiore dignità al lavoro e intervenire con un finanziamento straordinario destinato ai professionisti. Poi bisogna cambiare i modelli di programmazione: non è possibile che ogni volta che arriviamo in estate, o di fronte a una pandemia o una epidemia, andiamo in crisi”. “Sul territorio – ha concluso Anelli – credo che le Usca abbiano assolto il loro dovere in maniera assolutamente egregia. Ora che siamo in una fase di ordinaria organizzazione bisogna potenziarle, attraverso l’utilizzo di infermieri, di altri professionisti che diano una mano ai medici di famiglia che sono stati lasciati da soli”.

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