Il 5 agosto 1986 la Commissione Disciplinare condanna l’Udinese alla retrocessione, ritenuta coinvolta nelle vicende del toto nero risalenti alla stagione precedente quando il presidente del club bianconero era Lamberto Mazza. Immediato è il ricorso e il 28 agosto la Caf rivede la sentenza di primo grado, l’Udinese rimane in A, ma dovrà scontare nove punti di penalizzazione nel successivo campionato. Pozzo, che il 28 luglio, è subentrato a Mazza decide di acquistare tre ex campioni del mondo, Francesco Graziani, Daniel Bertoni, poi Fulvio Collovati; lo fa soprattutto per dare un po’ di entusiasmo alla piazza che sino a tre anni prima sognava lo scudetto. Alla fine l’ Udinese conquisterà 15 punti, ma senza la penalizzazione si sarebbe salvata e ciò gli dà una carica particolare per cercare di riportare in alto le sorti del club. Rifa la squadra, ma inizialmente i risultati che tutti si aspettavano non arrivano. Si verifica l’effetti saliscendi tra A e B, poi il lavoro del patron che dal 1994 verrà affiancato dal figlio Gino, laureato a pieni voti nel 1988 in “Business Administration” all’American University di Washington (premiato anche come il miglior studente di quel corso), produce gli effetti sperati. L’Udinese dal 1995-96 è stabilmente in A (28 anni), un record per una provinciale. Due anni dopo la squadra bianconera, concludendo il torneo al quinto posto, conquisterà per la prima volta l’accesso alla Coppa Uefa