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Cronaca

2 nuovi casi di West Nile virus in Fvg

Il sistema di sicurezza attuato in regione ha immediatamente bloccato il plasma dei soggetti colpiti dal virus

Grazie al sistema di monitoraggio messo in campo dal coordinamento del Dipartimento
trasfusionale del Servizio sanitario regionale, oggi sono stati individuati due ulteriori casi di positività al West Nile virus tra i donatori di sangue in Friuli Venezia Giulia.

Complessivamente i casi salgono a tre: uno nell’area di Pordenone e due in quella di Udine. Tutti sono in buona salute e le loro condizioni non destano preoccupazione; le loro donazioni sono state individuate e bloccate, a conferma dell’efficacia della rete di controllo messa in campo. I soggetti colpiti verranno sottoposti ai prelievi di conferma e saranno seguiti dai Servizi trasfusionali per quattro mesi, poi potranno riprendere a donare senza alcuna limitazione.

Lo ha annunciato il vicegovernatore con delega alla Salute, evidenziando che in Friuli Venezia Giulia vengono adottate le misure di sorveglianza per la prevenzione della diffusione di questo virus, seguendo le linee dettate dal Ministero della Salute. L’attenzione è particolarmente alta nella stagione estivo-autunnale, periodo di massiva diffusione del virus.

Nelle aree in cui la malattia viene identificata nelle zanzare o negli equidi viene adottato un test specifico su tutte le donazioni di sangue ed emocomponenti, e viene sospesa temporaneamente per 28
giorni la donazione per i cittadini che hanno soggiornato in quelle zone.

Il vicegovernatore ha spiegato che nel 2022 i primi riscontri di zanzare positive al West Nile in Friuli Venezia Giulia sono avvenuti a metà luglio a San Vito al Tagliamento, a San Canzian d’Isonzo e a Palazzolo dello Stella. La Direzione centrale salute, in sintonia con la rete trasfusionale, ha quindi precauzionalmente inserito immediatamente il test del West Nile per tutti i donatori, al fine di garantire la massima sicurezza del sistema trasfusionale.

In Friuli Venezia Giulia si donano più di 80mila unità di sangue ed emoderivati all’anno, quindi ci si attendeva un possibile riscontro di positività.

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