Cronaca
Oggi a Triste il “Fibro-talk” per saperne di più sulla fibromialgia

La sezione di Trieste e sportello FVG dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica
ODV, con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Consiglio regionale,
organizza per giovedì 25 maggio 2023 alle 15.00 presso la sala multimediale Tiziano Tessitori
del Consiglio Regionale in Piazza Oberdan n. 5 a Trieste, un incontro dibattito dal titolo “FIBROTALK”. L’evento viene organizzato a prosecuzione del convegno del 26 gennaio scorso tenutosi sempre presso la Sala Tessitori per offrire un momento di riflessione, condivisione e soprattutto di aiuto concreto approfondendo argomenti ancora troppo “invisibili” alla maggior parte della popolazione.
Medici, politici ed associazione si alterneranno a rispondere alle domande dei pazienti e dei loro familiari con testimonianze, dubbi, incertezze e progetti per il futuro di chi vive, convive e
condivide la sindrome fibromialgica.
La sindrome fibromialgica, o fibromialgia, è una malattia che colpisce circa 2-3 milioni di
italiani, con una netta prevalenza al femminile.
È una “malattia invisibile” perché non ha segni riconoscibili – né visibili sui corpi dei pazienti, né rilevabili tramite esami radiologici. Dunque, a causa della mancanza di segni clinici ed esami strumentali che forniscano una diagnosi univoca, essa è ancora una patologia controversa. I suoi sintomi sono complessi, numerosi e invalidanti: il dolore diffuso per tutto il corpo, la stanchezza cronica, i disturbi del sonno e i dolori somatici diminuiscono notevolmente la qualità della vita dei pazienti. I malati si devono scontrare anche con l’ignoranza e lo scetticismo di molti, persino professionisti sanitari, che non riconoscono come “reale” questa malattia. Tutto ciò, inoltre, si accompagna a una comorbidità (patologie accessorie) rilevante con disturbi dell’umore e d’ansia, che contribuiscono alla svalutazione e alla sofferenza dei pazienti, accusati di avere “tutto nella propria testa”. Infine, i sintomi proteiformi (variegati) e la grande variabilità del quadro clinico tra un paziente e l’altro rendono le terapie farmacologiche generalmente poco efficaci.