Il 23 settembre 1995 moriva Giuseppe Farina, ex giocatore dell’Udinese dal 1949 al 1951 dapprima come ala, poi in qualità di terzino.
Farina, nato a Recanati il 5 luglio del 1927, ha iniziato a giocare come ala destra nel Chieti e nel 1949, su consiglio dell’allenatore Aldo Olivieri, è stato acquistato dal presidente del club bianconero, Giuseppe Bertoli. Nella sua prima stagione friulana, in Serie B. il marchigiano da disputato 23 incontri, sempre in qualità di ala destra, contribuendo comunque alla storica promozione in A dell’Udinese, di cui l’anno dopo è diventato un perno inamovibile.
Il nuovo allenatore Guido Testolina, che di Olivieri era stato il secondo, lo ha trasformato in terzino e Farina, gara dopo gara, ha fornito risposte importanti sulle sue attitudini di difensore. Ha disputato altri 34 incontri, poi è passato al Torino che non aveva ancora completato la ricostruzione della squadra dopo la tragedia di Superga del maggio del 1949. Nel “Toro” Farina è rimasto sino al 1954 per poi fare un altro salto di qualità approdando alla Sampdoria, segnalandosi come uno dei migliori terzini, tanto da far parte della nazionale italiana che l’11 novembre 1956 ha affrontato in Svizzera gli elvetici con i quali ha pareggiato, 1-1. Farina, giocatore corretto, dal rendimento costante, ha stabilito il record di presenze consecutive in A (record superato in seguito da Dino Zoff), ben 219, 96 con il Torino, 123 con la Sampdoria. Nel marzo del 1958 mentre era in campo nella sfida con il Bologna, sua moglie è morta di parto.
Nel luglio del 1958 Giuseppe Farina è tornato al Torino, sponsorizzato Talmone, ma è stata un’annata disgraziata per la compagine granata che ha concluso il cammino all’ultimo posto, retrocedendo per la prima volta nella sua storia in Serie B. In quel campionato Farina ha disputato 24 gare. Quindi è rientrato nelle Marche per giocare per alcuni anni con la Recanatese.