Sono sempre di più le aziende che subiscono attacchi informatici in Friuli Venezia Giulia, alcune sono state anche vittime di richieste di riscatto per sbloccare dati resi inaccessibili dai ransomware: occorre difendersi con la tecnologia, ma il fattore umano è l’anello debole della catena, quindi serve formazione e competenza per non cadere in facili tranelli. Un fenomeno che colpisce anche Insiel, partner tecnologico della Regione Fvg che gestisce sistemi informativi pubblici con dati sensibili, colpito in un anno da circa quattro attacchi informatici “seri” da cui si è difeso. Questi gli elementi emersi oggi a Udine in occasione del roadshow nazionale di Confindustria dal titolo “Cybersecurity per le imprese della regione Fvg: contesto strategico e opportunità di sviluppo” organizzato da Confindustria e Digital innovation hub Udine, Competence center cyber 4.0 e Luiss, con la presenza di diversi esperti. “Gli attacchi si sono moltiplicati – ha riferito Diego Antonini, amministratore di Insiel Spa e capogruppo Aziende di telecomunicazione e informatica di Confindustria Udine – abbiamo sofferto ma ci siamo difesi bene. A fronte dell’attuale situazione geopolitica internazionale anche in regione si è innalzato il livello di attenzione per un aumento della frequenza e virulenza degli attacchi, e per la difesa collaboriamo con gli enti preposti, come la polizia delle telecomunicazioni”. “Le aziende che subiscono attacchi informatici in Fvg sono sempre di più, ma il problema è che molte non lo denunciano – ha evidenziato Dino Feragotto presidente Digital Innovation Hub Udine – abbiamo segnalazioni dalle aziende associate, che però tendono a non parlare specie quando ricevono dei ransomware che chiedono riscatti. Ufficialmente non ci sono stati casi di questo tipo, ma ufficiosamente sappiamo che qualcosa è successo”. Secondo Feragotto, “per la cybersecurity tutti si concentrano sulla tecnologie, mentre la difesa è un concetto più culturale che tecnologico, sono gli atteggiamenti delle persone a essere importanti quindi va fatta formazione nell’ambito del personale”. Tra i suggerimenti consegnati poi da Antonini, “la corretta gestione di username e password, distinguendo le credenziali usate nella sfera personale da quelle usate in ambito lavorativo”.